Museo di Palazzo Lanfranchi
Accessibilità
Presenza di 7 gradini all’ingresso senza marca gradino.
Motoria: l’ingresso per le persone in carrozzina è possibile dall’entrata laterale dove c’è una rampa con pendenza del 12%
Conosciuto anche come Museo di Palazzo Lanfranchi, il Museo di Arte Medievale e Moderna della Basilicata si trova a Matera nella centralissima Piazza Giovanni Pascoli, in prossimità dell’ingresso carrabile sud dei Sassi di Matera che porta nel Caveoso, uno dei due quartieri dei Sassi di Matera.
Di fronte al museo si apre una delle piazze più belle e frequentate della città, sede di uno degli affacci più suggestivi che Matera offre sui Sassi. Di fianco all’ingresso principale vi è la chiesa sconsacrata della Madonna del Carmine, appartenuta al preesistente convento dell’Ordine Carmelitano. Alle sue spalle vi è un’altra chiesa semi rupestre più antica conosciuta come Mater Domini. Entrambe sono state edificate diversi secoli prima del Palazzo che nasce nel Seicento come seminario.
Davanti alla porta della chiesa del Carmine, una chiesa sconsacrata oggi sede di mostre e performance artistiche, è stata collocata una grande scultura in ferro, “MU 765G” meglio conosciuta come “la goccia”, un’opera del grande artista giapponese Kengjiro Azuma recentemente scomparso.
Palazzo Lanfranchi ex Seminario
Massima espressione dell’architettura del Seicento a Matera, l’edificio originariamente un seminario, viene costruito aderendo ai dettami tridentini, per volere del vescovo Vincenzo Lanfranchi (1665-1676) che affida il progetto al frate Francesco da Copertino. La costruzione iniziata nel 1668 ed ultimata quattro anni dopo, ingloba alcune preesistenti strutture che divengono parte integrante della scenografica facciata del nuovo complesso vescovile attualmente visibile.
Palazzo Lanfranchi è stato il primo edificio costruito a Matera rivolta verso il ’Piano’, la sua costruzione ha in qualche modo dettato lo sviluppo di quello che viene chiamato l"asse settecentesco" del centro storico di Matera, che al tempo ancora non esisteva. Nel 1864, a seguito del trasferimento del Seminario presso la Cattedrale, l’edificio mantiene la sua importante funzione didattica e diventa sede del Liceo Classico. Nel biennio 1882-84 accoglierà Giovanni Pascoli al suo primo incarico di insegnamento. Dal 1980 è stato sede della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici della Basilicata e, dal 2003, del Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna. Oggi ospita anche alcuni uffici del Polo Museale della Basilicata.
La struttura espositiva
Al piano terra, nel corridoio intorno al chiostro, sono presenti il servizio di accoglienza al museo con la biglietteria, il centro di documentazione della Soprintendenza (con Biblioteca, Fototeca e Catalogo) e le sale Pascoli e Levi destinate a mostre e manifestazioni culturali. Il percorso espositivo si snoda al primo piano del Palazzo, in tre sezioni: Arte sacra, Collezionismo e Arte contemporanea. Al secondo piano dell’edificio vi è la sala delle Arcate, unico grande ambiente ricavato dalle aule fatte costruire da monsignor Di Macco, che ospita esposizioni temporanee, conferenze e convegni.
La sezione di Arte Sacra è composta da un nucleo di opere, dipinti su tela, su tavola e da sculture e manufatti lignei e lapidei, provenienti dalle chiese della regione che hanno perso l’originaria collocazione. Altre vengono momentaneamente esposte dopo essere sottoposte ad interventi di restauro, al fine anche di raccontare la storia e l’arte figurativa della Basilicata e documentare l’attività di tutela, salvaguardia e valorizzazione che la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici svolge sul territorio.
Nella sezione dedicata al collezionismo sono esposti i dipinti della raccolta Camillo d’Errico di Palazzo San Gervasio, un importante collezionista privato dell’Ottocento che comprende oltre trecento tele di scuola napoletana del Sei e Settecento, tra cui capolavori di artisti d’eccellenza nel panorama della cultura figurativa di questi secoli.
La sezione dedicata all’Arte Contemporanea presenta soprattutto le opere di Carlo Levi l’insigne protagonista della cultura italiana del Novecento che fu confinato durante gli anni del fascismo ad Aliano, un piccolo paese della provincia di Matera. Il soggiorno forzoso ispirò in modo particolare il pittore torinese che lì scrisse il suo romanzo più famoso, Cristo si è fermato ad Eboli e dipinse diversi quadri che avevano come soggetti i contadini che con cui condividevano la quotidianità del paese. Al piano terra del Museo è anche esposto il grande telero denominato Lucania 61, una tela lunga quasi 20 metri per un’altezza che supera i tre metri.
Questa sezione ospita anche le opere del pittore materano Luigi Guerricchio, una selezione di centocinquanta opere.
Il percorso espositivo
I percorsi espositivi del Museo si articolati su due piani. Al piano nobile del palazzo, il primo, si trovano dapprima l’Arte sacra e a seguire la Collezione Camillo d’Errico, per poi passare alla sezione dedicata alle opere di Carlo Levi, esposte in una grande sala attigua e simmetrica rispetto a quella dove trovano spazio i dipinti di Luigi Guerricchio.
In due salette del corridoio centrale sono esposte le acquisizioni che la Soprintendenza ha fatto nel corso degli anni: in una ci sono i disegni di Carlo Levi nell’altra vi sono antiche carte geografiche e i costumi della Basilicata. Sempre in questa stanza del primo piano trovano sistemazione le opere donate da due artisti contemporanei (C. Viparelli e C. Bonichi).
Il percorso di visita continua al secondo piano, dove, in una sala attigua al Salone delle Arcate sono esposte sia le opere di proprietà statale di Rocco Molinari riferite alla civiltà contadina e al Maggio di Accettura (una minima selezione), sia gli oggetti etnografici provenienti dal fondo del Circolo "La Scaletta" di Matera.
Informazioni
Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata
Palazzo Lanfranchi - Piazza Giovanni Pascoli, 1
75100 Matera
Orari:
lunedì - domenica 9:00 - 20:00; mercoledì 11:00 - 20:00
Contatti:
Tel. +39 0835 256211
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