Visitare Matera
I luoghi da visitare nella Città di Matera sono i Sassi, il centro storico e l’asse settecentesco, i musei e le chiese rupestri, il Parco della Murgia Materana. A Matera questi luoghi si fondono continuamente offrendo un affascinante itinerario volto che permette di scoprire l’evoluzione storica della Città.
Visitare i Sassi di Matera
I Sassi di Matera offrono al visitatore un grande paesaggio culturale, motivo per il quale l’UNESCO li ha inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale. Dal punto di vista architettonico presentano una serie incredibile di elementi che si sono stratificati nel tempo, dai complessi rupestri scavati dall’uomo, alle chiese rupestri, aree di sepoltura, che si alternano continuamente con fabbricati di tutte le diverse ere: medioevo, rinascimento, barocco fino all’epoca moderna. Il visitatore troverà in continuità grotte, ipogei, palazzotti, chiese, vicinati, scalinate, ballatoi, giardini e orti tutti incastonati l’uno nell’altro a formare un luogo unico e magico.
Passeggiando lungo l’asse principale che collega i due rioni Sassi via Bruno Buozzi, via Madonna delle Virtù e via D’Addozio è possibile attraversare questo paesaggio e ammirare nello stesso tempo quello del versante opposto del Parco della Murgia Materana. E’ possibile salire e scendere dai numerosissimi vicoli che si alternano tra gli edifici e trovarsi in angoli sempre diversi e sorprendenti.
Visitare il centro storico di Matera
L’attuale centro storico di Matera è situato su un pianoro che delimita in alto i Sassi di Matera. Anche qui la città mostra i suoi diversi livelli stratificati nel tempo. Infatti nella piazza centrale Piazza Vittorio Veneto si trovano alcune aperture che mostrano il livello originario dei luoghi oggi chiamati ipogei che si trovano immediatamente sotto la piazza. Gli ipogei si articolano in continuità formando una vera e propria città sommersa. Qui si trovano delle strutture eccezionali come la grande cisterna denominata Palombaro Lungo con pareti alte 15 metri e fino a poco tempo fa navigabile.
Nel centro storico di Matera si trovano diverse piazze lungo un asse chiamato asse settecentesco della città perchè prese la sua fisionomia a partire dalla fine del 1600. Nel centro di Matera si susseguono una serie di importanti palazzi e chiese che hanno avuto un particolare rilievo nel corso della storia cittadina.
Le cisterne sotto Piazza Vittorio Veneto
Nell’area di Matera la raccolta e lo stoccaggio dell’acqua è testimoniato sin dal Neolitico; numerose sono le cisterne presenti nei Sassi e nella Murgia che risalgono all’età della pietra. Questa remota capacità di gestione dell’acqua insieme ad altre peculiarità dell’insediamento è valsa alla città il riconoscimento Unesco.
Le prime fonti scritte che riferiscono la presenza di cisterne a Matera sono del Cinquecento; il Verricelli afferma nelle sue cronache del 1595 che a Matera vi era abbondanza di fontane, pozzi sorgivi e cisterne. Nel 1548 alcuni docuemnti riferiscono del restauro di una fontana a opera dell’Università di Matera. Nel 1564 il Sindaco acquista una cisterna da un privato che la utilizzava per abbeverare i cavalli denominata Palombaio vecchio. Pochi anni più tardi questa cisterna fu ingrandita e denominata nuovo Palombaro.
Si tratta della cisterna che oggi si trova sotto l’area di piazza Vittorio Veneto prospiciente il convento di Santa Lucia alla Fontana. Quella piazza precedentemente era detta del plebiscito e anticamente, ai tempi della costruzione del nuovo palombaro, veniva chiamata della croce per via di una croce che campeggiava sulla bocca di pozzo. Nei secoli successivi vi furono diversi interventi sul sistema di canalizzazione che portava acqua a quella cisterna.
Dopo diverse riparazioni dell’antico cunicolo sotterraneo, all’inizio dell’Ottocento si decise di abbandonare quel collettore e di realizzarne uno nuovo captando le acque dalla collina ai piedi del Castello Tramontano detta, de Montigny. Per l’occasione si realizzò l’imponente fontana Ferdinandea che ancora oggi si osserva nella sua posizione originaria, di fianco al convento di Santa Lucia. La cisterna fu in seguito collegata con tubazioni al sistema di troppo pieno ad altre cisterne che c’erano nella zona della piazza, in modo da poter stoccare più acqua possibile recuperando quella in eccesso.
Il Palombaro lungo e il nuovo Palombaro
Non è ancora chiaro il motivo percui a Matera e in alcune aree del Sud Italia le cisterne si chiamino palombari. Gli studi più accreditati propendono per due ipotesi, una è che derivi dal nome latino con cui veniva chiamato dai Romani colui che si occupava di acqua e canalizzazioni, il Plumbarius; L’altra invece ritiene che derivi dal nome del muro che veniva eretto per chiudere un ambiente e renderlo una cisterna, il Paolombaro, appunto.
Oggi sotto la grande piazza centrale di Matera ci sono due grandi cisterne, entrambe visitabili, il nuovo Palombaro e il Palombaro lungo. Quest’ultima è un’imponente cisterna a cui vi si accede dalla piazza e s trova a poca distanza dal nuovo Palombaro. E’ una cisteran enorme che si estende per gran parte della porzione di piazza che si trova davanti al convento dell’Annunziata, sede della Biblioteca Provinciale Tommaso Stigliani.
Anch’essa è il risultato di un ampliamento ottocentesco deciso per evitare che l’acqua in surplus rispetto alla capienza di tre cisterne già esistenti venisse buttata. Si ampliarono pertanto cisterne già presenti sotto la piazza della prefettura attraverso il loro collegamento, anche a case e strade già esistenti. Si giunse alla realizzazione di una enorme riserva d’acqua che secondo i calcoli dell’ingegnere a cui fu commissionata l’opera avrebbe potuto fornire quasi cinque litri d’acqua pro capite a tutti gli abitanti di Matera.
Il comprensorio della Cattedrale e l’asse settecentesco
Da Piazza del Sedile salendo via Duomo si arriva alla Cattedrale risalente al 1270 affiancata da un maestoso campanile che domina tutto il paesaggio della città. La Cattedrale ha uno stile romanico-pugliese, ma è caratterizzata da particolari ed elementi artistici unici e di grande pregio sia all’interno che all’esterno.
Intorno alla Cattedrale ci sono i palazzi delle famiglie con titoli nobiliari che li abitarono come Palazzo Gattini (Conti Gattini), Palazzo Venusio (Marchesi di Venusio), Palazzo Malvinni Malvezzi (Duchi Malvinni Malvezzi), famiglie che avevano oltre questi enormi palazzi anche grandi possedimenti nei territori della murgia e della campagna materana. Questi palazzi venivano eretti in modo da costituire presidi di difesa della chiesa madre.
Proseguendo a destra da Piazza S. Francesco ci si immette su via Ridola dove si trova subito la Chiesa del Purgatorio. Sul lato destro si trova il
Museo Nazionale Domenico Ridola dove sono esposti in gran parte i reperti delle ricerche archeologiche condotte dallo stesso Ridola nel territorio materano.
In fondo alla via si trova Piazzetta Pascoli delimitata da un altro grande palazzo, Palazzo Lanfranchi, ora sede del
Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata. Sulla sinistra un belvedere con affaccio sul Sasso Caveoso con al centro lo sperone roccioso del Monterrone dove si trovano le Chiese rupestri si S. Maria de Idris e S. Giovanni in Monterrone.
Visitare il Parco della Murgia Materana
I Sassi di Matera sorgono su uno dei versanti di un canyon scavato nel tempo dal torrente Gravina. Sull’altro versante si estende il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano anche conosciuto come Parco della Murgia Materana, il cui paesaggio rappresenta il contesto originario dei luoghi, sviluppatosi nel tempo con gli insediamenti urbani soltanto sul versante dei Sassi.
Il Parco custodisce gli insediamenti più antichi del territorio. Tra questi la Grotta dei Pipistrelli i cui ritrovamenti paleolitici sono conservati presso il Museo Nazionale Domenico Ridola a Matera, i villaggi neolitici di Murgecchia, Murgia Timone e Trasanello a nord e i villaggi rupestri della Selva, il villaggio Saraceno a Sud.
Il belvedere del Parco
Tra i luoghi più suggestivi da visitare c’è il belvedere del Parco situato su Murgia Timone. Si trova esattamente di fronte ai Sassi di Matera, di qui il paesaggio rupestre si offre in tutta la sua spettacolare bellezza e offro un colpo d’occhio unico sulla città vecchia.
Il belvedere è facilmente raggiungibile in auto percorrendo la S.S. 7 (via Appia) che collega Matera a Laterza con uscita indicata. Risalendo la via che dalla statale porta fino al belvedere si trovano i complessi rupestri di S. Nicola alla via Appia, di Murgia Tre Ponti e sul piano il complesso con la Chiesa rupestre di San Falcione. Arrivati sul belvedere, immediatamente sotto si trovano la Chiesa rupestre di Madonna delle Tre Porte, e quella di S. Agnese.
Sul piano di Murgia Timone si possono effettuare escursioni e visitare il fianco orientale della Gravina di Matera (sentiero Belvedere), i Villaggi neolitici di Murgia Timone, la Chiesa rupestre di Madonna delle Croci, escursioni che richiedono più tempo e per le quali è consiglata una guida.