La città di Matera è stata impropriamente definita nella seconda metà del Novecento una vergogna nazionale a causa delle terribili condizioni di vita in cui gli abitanti dei Sassi loro malgrado erano costretti a vivere.
Dopo il risanamento e lo spopolamento dei Sassi che ne è seguito la città è divenuta un laboratorio a cielo aperto per diversi ambiti della cultura. Artisti, urbanisti e personalità della cultura italiana e internazionale più o meno famose dell’epoca, focalizzarono la loro opera sulla città lasciando in eredità alle nuove generazioni un nuovo tessuto culturale che ha operato nel tempo fino a riscattare oggi quel marchio infamante rendendo Matera un piccolo centro d’eccellenza per l’arte e la cultura.
A un sentimento di vergogna a cui seguì una vera e propria rimozione culturale da parte dei cittadini che abitavano i Sassi, si è contrapposta un’idea di rivalsa e di riscatto nelle nuove generazioni che ha portato, anche grazie ai contributi e agli scambi che vi sono stati con gli artisti e gli intellettuali giunti a Matera, a ribaltare la situazione e alla creazione di nuove e interessanti esperienze culturali e sociali in alcuni luoghi dei Sassi che oggi fanno parte a pieno titolo del tessuto culturale e sociale della città.