Pietrapertosa
Pietrapertosa è un comune che si trova a 80 Km da Matera, è il paese più alto della Basilicata situato a 1.088 metri sul livello del mare con l’abitato che poggia sulle vette meravigliose delle Dolomiti Lucane.
Pietrapertosa si mostra come un antico borgo che fa parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia, è riuscito a mantenere nel tempo la fisionomia medievale soprattutto nella parte più antica situata alle pendici del Castello che conserva, ancora oggi, l’antico nome saraceno di Arabat caratterizzato da strade strette e vicoli ciechi. Le case tipicamente unifamiliari disposte a file dall’alto verso il basso, si adattano all’andamento del terreno, e diventano parte integrante dell’ambiente circostante tanto che spesso la roccia assume la funzione di parete delle abitazioni.
Cosa visitare a Pietrapertosa
Pietrapertosa e il suo territorio da sempre rappresentano per turisti e visitatori una grande sorpresa: uno dei Borghi più belli d’Italia incastonato nel magnifico scenario delle Dolomiti Lucane dove natura, storia e tradizioni si fondono per offrire un’esperienza unica ed indimenticabile.
La visita di Pietrapertosa è certamente un’esperienza di rilievo turistico per chi ama le passeggiate immersi in un paesaggio montano e rupestre, per chi vuol provare l’emozione del Volo dell’Angelo, per chi vuole anche semplicemente scoprire gli angoli suggestivi lungo le strade del borgo e i sentieri delle Dolomiti Lucane.
Il Castello di Pietrapertosa
Il Castello Normanno-Svevo è un sistema fortificato di epoca romana e che divenne importante all’epoca dei normanni nel IX secolo. È situato sulla cima della roccia cui si aggrappa la parte alta dell’abitato (il quartiere dell’Arabata). Una fortezza naturale che ha sempre favorito la presenza dell’uomo. Il Castello di Pietrapertosa è posto nel punto più alto della Valle del Basento, da cui si può dominare un lungo tratto della vallata, per questo il Castello ha avuto sempre una funzione militare di avvistamento. Il fortilizio fu utilizzato prima dai saraceni guidati da Bomar, e in seguito diventò una roccaforte Normanno - Sveva. Abbandonato nel XVII secolo e ridotto in stato di rudere, il Castello è stato recentemente sistemato con scavi che hanno riportato alla luce locali di servizio ed importanti reperti archeologici che per tanto tempo sono rimasti coperti dai detriti.
Intorno al castello si trova un percorso bellissimo che le rupi delle vette delle Dolomiti Lucane, ed al centro vi è anche la stazione di partenza di Pietrapertosa del Volo dell’Angelo.
L’Arabata
Alle pendici del Castello si sviluppa il nucleo di prima formazione del centro abitato attuale, di formazione medievale, che conserva, ancora oggi, l’antico nome saraceno di Rabata. Il suo nome risale agli antichi dominatori arabi, che guidati dal Re Bomar, qui si annidarono nell’838 e ne fecero il loro fortilizio. Guerrieri, nomadi e Saraceni, costruirono, le loro rozze abitazioni, simili a veri e proprie fortezze. Disposte a file dall’alto verso il basso, si adattano all’andamento del terreno, tanto che, sovente, addossate alla roccia, la utilizzano come parete. Avevano una forma rettangolare, con due sole aperture praticate nei lati più corti: la porta d’ingresso bassa e stretta e l’altra apertura che immetteva nell’Ostello, da cui si poteva fuggire in caso di pericolo. Non avevano né camino né finestra, ma un foro nel tetto fungeva da camino e da lucernario il cosidetto "cirnale". I muri in pietra erano senza intonaco e la copertura in lastre di pietra. Erano sempre poste su un’alta scalinata d’accesso.
Le Dolomiti Lucane da Pietrapertosa
Tutto il paese di Pietrapertosa è circondato e caratterizzato dalla presenza delle Dolomiti Lucane che conferiscono una bellezza un unica al paesaggio. Il paese sembra adagiato sul fianco di queste montagne mentre nell’area circostante il Castello il visitatore si troverà direttamente immerso tra le spettacolari guglie.
Le spettacolari cime delle Dolomiti Lucane sono nettamente distinguibili dal paesaggio circostante caratterizzato da forme più dolci e arrotondate come la vicina montagna del Caperrino. A rendere ancor più suggestivo il luogo è il torrente Rio di Caperrino, un affluente del Basento che ha scavato una profonda gola che divide a Nord le Murge di Castelmezzano dalla Costa di S. Martino a sud.
Il percorso delle 7 pietre
Il percorso delle sette pietre, è un progetto che recupera un antico sentiero contadino di circa 2 km, che collega i Comuni di Pietrapertosa e Castelmezzano e che si sviluppa su quote variabili: da 920 metri a Pietrapertosa scende fino a 660 metri nella valle attraversata dal torrente Caperrino e risale a 770 metri a Castelmezzano.
Il percorso trae ispirazione dai racconti, tramandati oralmente fra le generazioni e dall’immaginario collettivo su cui si fonda il testo Vito ballava con le streghe di Mimmo Sammartino (Sellerio editore Palermo).
Lungo il sentiero la narrazione si traduce in forme visive, sonore ed evocative e diventa una storia incisa sulla pietra.
Ogni tappa prevede uno spazio allestito che accoglie l’opera artistica evocatrice di una delle sequenze del racconto, ed una ambientazione sonora che regala ulteriori suggestioni alla magia della natura che si svela.
La Via Ferrata Marcirosa
La Via Ferrata è un percorso attrezzato per scalare le Dolomiti Lucane che permette di raggiungere punti altrimenti inaccessibili e scoprire davvero la grande bellezza di questo luogo. Realizzata secondo i migliori standard con due percorsi che si articolano rispettivamente lungo le dorsali rocciose delle Dolomiti Lucane a ridosso di Pietrapertosa e Castelmezzano.
La Via Ferrata delle Dolomiti Lucane è classificabile come EEA poco difficile, con un percorso articolato su canali e camminamenti, passaggi verticali e tratti in esposizione. I due rami del percorso partono dal ponte romano situato nelle vicinanze dell’area attrezzata Antro delle Streghe e salgono ognuno verso i rispettivi paesi.
Sul versante di Pietrapertosa il percorso si chiama Via Ferrata Marcirosa con una lunghezza di 1.778 metri e un dislivello di 331 metri. Sul versante opposto verso Castelmezzano il percorso si chiama Via Ferrata Salemm con una lunghezza di 1.731 metri e un dislivello di 249 metri. I due percorsi sono collegati attraverso un Ponte Nepalese sospeso sul fiume Rio Caperrino.
Il Volo dell’Angelo
Il Volo dell’Angelo è un attrattore turistico che consente di effettuare un volo nello spazio che divide i due paesi Pietrapertosa e Castelmezzano. Si vola per gravità agganciati in tutta sicurezza al cavo d’acciaio che collega le vette delle Dolomiti Lucane.
E’ un attrattore di nuova concezione che permette una fruizione innovativa del patrimonio ambientale rispondendo ad una nuova esigenza e ad un nuovo modo di intendere il tempo libero e lo svago, teso sempre più a vivere esperienze nuove e a cercare nuove emozioni. Un’avventura a contatto con la natura e con un paesaggio unico,alla scoperta della vera anima del territorio.
Legati con tutta sicurezza da un’apposita imbracatura e agganciati ad un cavo d’acciaio si può provare per qualche minuto l’ebrezza del volo, una fantastica avventura, unica in Italia ma anche nel mondo per la bellezza del paesaggio e per l’altezza massima di sorvolo.
Si vola su due linee differenti il cui dislivello è di 118 m e 130 m.
La prima linea si chiama San Martino e parte da Pietrapertosa a quota 1.020 m, arriva a Castelmezzano a quota 859 m dopo aver percorso 1.415 m raggiungendo una velocità massima di 110 km/h.
La seconda linea si chiama Peschiere e parte da Castelmezzano a quota di partenza 1019 m per arrivare a Pietrapertosa a quota 888 m toccando i 120 km/h su una distanza di 1.452 metri.
Informazioni e prenotazioni
Gli impianti del Volo dell’Angelo sono aperti da Maggio a Novembre.